dedicato a chi è in cerca di un cambiamento

non aver paura di andare controcorrente: credi nella tua idea e crea il tuo futuro. Oggi!

Questo articolo è in bozze da fine maggio 2020. Ho deciso di riprenderlo, finirlo e pubblicarlo. Prima di leggerlo, ti invito a muoverti con delicatezza e rispetto tra queste parole. Ho deciso di scrivere col cuore in mano, e mi auguro che dall'altra parte ci sia la stessa purezza di cuore pronta ad accogliere quanto sto per dire.

Dedico questo post lungo a chi crede nei propri sogni

A chi ha un'idea e la nutre ogni giorno, e che ogni giorno fa qualcosa per mostrarla al mondo. A chi, in questo periodo così difficile, continua a muovere i propri passi verso la direzione desiderata. A chi non ha mai aspettato il momento perfetto per iniziare, ma che semplicemente un giorno ha iniziato, abbandonando un'idea di perfezione che non esiste. A chi non scende a compromessi, chi non vende l'anima, chi crede e non smetterà mai di credere anche in presenza di circostanze avverse, perché sa che il destino è una scelta, quella che si decide di costruire giorno dopo giorno.

Sappiate che vi amo perché siamo simili. E anche se non ci conosciamo personalmente, posso dirvi che vibriamo alla stessa frequenza energetica.

A voi, voglio raccontare questa storia.

Oggi è il 19 maggio

Non è passato neanche un mese da quando ho lasciato il lavoro, ma è come se dentro me questa scelta fosse avvenuta da molto tempo a questa parte. Il lockdown mi ha dato modo di riflettere su tutto quello che per me ha significato cambiare vita. Non lo dimenticherò mai più: la decisione di dare le dimissioni è arrivata insieme al coronavirus in Italia, venerdì 21 febbraio. La scelta di lasciare ha coinciso con la necessità di dedicarmi full time alla mia attività di coach. Avrei avuto dei meeting importanti a marzo, avrei presentato il mio progetto che speravo vedesse la luce da lì a breve. Su questo riponevo le mie speranze, con tanta fiducia.

A un certo punto, il coronavirus ha cambiato tutto. Tutti chiusi nelle nostre case, non si poteva uscire, l'arrivo del distanziamento sociale. Quello che mi si apriva davanti era uno scenario nuovo che non avevo considerato. Avrei trascorso gli ultimi mesi di lavoro in isolamento, da casa, senza la possibilità di vedere i colleghi per un ultimo saluto. E in tutto ciò avrei dovuto farmi forza, non scoraggiarmi e pensare positivo. La scelta l'avevo presa, non potevo, né volevo tornare indietro.

In questi mesi mi sono chiesta più volte: cos'è stato che mi ha spinto a prendere una volta per tutte questa decisione?

Ricordo che quando iniziai a parlarne con gli amici e le persone a me più vicine, all'inizio mi prendevano per pazza. Lasciare il lavoro senza avere alcuna certezza per il futuro molto spesso viene considerato un atto di grande irresponsabilità. Questo perché siamo abituati a pensare che il nostro obiettivo finale nella vita debba essere quello di costruirci un futuro solido, stabile. Viviamo per il futuro, finendo con il perdere di vista quello che è il presente. A un certo punto ho capito che il futuro non esiste, semmai va costruito a partire dal presente, e io in quel presente non stavo bene. Non avrei resistito a lungo in questa condizione.

Sono sempre stata una persona forte, intraprendente. A causa del malessere che vivevo non mi riconoscevo più. Per troppo tempo l'ho ignorato, e ora quel malessere mi stava dilaniando, silenziosamente. Il dolore che ho provato è stato troppo grande. Non dormivo la notte, e il giorno dopo non avevo alcuna voglia di iniziare la giornata e fare qualcosa che non mi convinceva, e in cui non ci trovavo alcuna motivazione.

Ero disconnessa da me stessa, e per questo non mi riconoscevo più. Parlare del dolore che ho provato non è facile. A un certo punto ho iniziato a parlare con gli altri, non potendo più tenerlo dentro. Stavo inquinando le mie relazioni sociali, non riuscendo più a vivermi serenamente la mia vita privata. Il malessere che provavo stava diventando un peso troppo grande. E in tutto questo nessuno mi capiva. Avevo la pretesa che gli altri mi capissero, e quando questo non succedeva il mio malessere aumentava, facendomi stare peggio.

A un certo punto ho cercato di tirare fuori la mia forza interiore. Nel farlo ho dovuto guardare in faccia la realtà e passare in rassegna tutto, ogni cosa che avevo costruito finora. Il lavoro, il posto fisso, la carriera... Mi sono resa conto che più che costruirmi questa realtà, mi ci ero tuffata dentro, con tutti i piedi e ora mi sentivo un cappio al collo. Avevo barattato la mia serenità emotiva e mentale in cambio di uno stipendio fisso mensile. Stavo male per questo. La vita aziendale non era quello che volevo. Il mio essere mal si adattava a quel tipo di realtà che conoscevo. Il mio Io interiore mi mandava segnali continuamente, e avrei dovuto prendere una decisione. Non riuscivo a vedermi tra un anno o due, continuando così non ce l'avrei fatta.

Quando le persone a me vicine mi dicevano: resisti e le cose si sistemano, fa' così e andrà bene, non ti preoccupare di questo ma guarda avanti e fregatene... io rispondevo: se continuo a vivere così io morirò. Queste le parole che mi risuonano ancora forti, dentro.

Era il 2018 quando mi resi conto che avrei dovuto lavorare su di me per cambiare un po' di cose. Avrei dovuto trasformare il dolore in forza, e quel terreno arido avrebbe avuto bisogno di luce, acqua e aria nuove. Sapevo ciò di cui avevo bisogno ma non sapevo come fare. Non sono mai stata in grado di uscire da una situazione senza avere un piano a cui appoggiarmi, e in mente mia tutto avrebbe dovuto essere perfetto.

Poi ho iniziato a leggere Goleman, e mi sono avvicinata alla Leadership

Il mio viaggio di consapevolezza è iniziato da lì, con lui e con un libro: Essere Leader. Dopo quella lettura iniziai a vedere la realtà con occhi diversi. Goleman mi aveva dato uno strumento con il quale interpretare non solo quel che vedevo attorno a me, ma me stessa. Quella fu una lettura che mi toccò particolarmente dentro. Aveva toccato un tasto profondo e parlato alla mia anima. Era come se ci fosse una voce dentro me che mi dicesse: devi seguire questa strada. Avrei dovuto sviluppare la mia leadership e seguire un altro sentiero, quello secondario che pochi conoscono ma che i più audaci attraversano.

Mi trovavo in Francia, periodo bellissimo della mia esperienza lavorativa ma tragico dal punto di vista manageriale. Tornai in Italia, decidendo di fare un percorso sulla leadership. Mi avvicinai al coaching, studiando per più di anno, mettendomi alla prova, cambiando ambiente. In quel periodo facevo due lavori, quello per mantenermi e quello che stavo per costruirmi e che ha richiesto fatica, studio, dedizione.

Scelsi iPEC, una scuola internazionale di coaching che prima non conoscevo e verso la quale ho subito provato un'attrazione fortissima. L'ambiente internazionale e le persone che ho conosciuto mi hanno plasmato, hanno toccato le corte più intime, e tasti dolenti. Ricordo le diverse sessioni di coaching, individuali e di gruppo, in cui tiravo fuori il mio malessere, i blocchi che mi portavo dietro, le paure, le ansie. Dopo qualche mese imparai a dargli un nome. Ho imparato a non voltarmi, ma a guardarle in faccia e abbracciarle. Le mie paure da un lato mi difendevano, dall'altro mi impedivano di volare.

Imparai, ad esempio, a darmi nuove regole. La mia idea di stabilità non corrispondeva allo stipendio mensile. Staccarmi da questo blocco, è stata una delle cose più difficili. Devo molto alle persone che mi hanno accompagnato nel percorso. Ogni persona incontrata è stato alunno e insegnante nel mio anno di svolta.

Sono riuscita a venire fuori, e a lasciar andare tutto quello che non mi serviva. La cosa migliore che questo percorso mi ha permesso di fare è stato farmi ritrovare la passione, assopita da un po' di tempo. Mi sono resa conto che avrei potuto farne un lavoro, semplicemente perché fare il coach mi veniva bene, e mi veniva naturale. Volevo trovare qualcosa che desse un senso alla mia vita, e che fosse di valore anche per gli altri.

Decisi di lasciare il lavoro appena finita la scuola e dopo aver preso la certificazione di coach. Ho iniziato a lavorare con i primi clienti a dicembre, e questa fu la prova che aspettavo: le cose arrivano a chi cerca e a chi decide di passare alla modalità "azione". La stessa fiducia ed energia che mi hanno permesso di iniziare a lavorare con i primi clienti mi accompagnano tutt'ora in questo meraviglioso viaggio di scoperta e di amore, per gli esseri umani e per la mia professione.

Adesso il futuro non mi fa paura, perché vivo un presente ricco delle cose che amo fare.

La quarantena mi ha portato serenità e speranza, dandomi il tempo perché io capissi ciò che fosse giusto per me, perché imparassi ad ascoltarmi. Ho iniziato a dare un senso a tutto quello che mi è successo.

Voglio condividere questa mia storia perché c'è bisogno di coraggio. Coraggio per guardarsi dentro e togliersi da una situazione che è solo deleteria, e coraggio per capire chi si è e cosa si vuole fare. Io ho creduto molto in me, nelle mie capacità, nel fatto che ne sarebbe venuto qualcosa di buono. Ho recuperato fiducia, serenità mentale e il tempo che trascorro adesso è tempo di qualità. Costruisco le cose un po' alla volta, seguo il flusso della vita di cui sono parte. Ora che sono connessa al mio scopo non mi turba nulla. Non mi preoccupano le porte chiuse, le mail senza risposte. Il mio sguardo si sposta verso gli innumerevoli ponti che dovrò costruire, con fiducia, ottimismo.

Magari un giorno ti racconterò più nel dettaglio com'è andata. Per ora volevo darti tanta speranza e positività. A chi ha attraversato un periodo buio, ha vissuto nello sconforto e nella mancanza di fiducia totali dico: va' a prenderti quello che vuoi. Non smettere di andare avanti per la tua strada, proteggi le tue idee e fa' che diventano realtà.

Perché le tue idee ti appartengono, sono Tue! e e quando le tirerai fuori, ti scombussoleranno la vita talmente tanto da non riuscire a tornare più dov'eri prima, semplicemente perché quello è il tuo posto.

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Sono Enza Maria Saladino, Coach certificato PCC con ICF. Mi occupo di Career Coaching, e sviluppo della leadership. Ho aiutato decine e decine di persone ad avviare un loro progetto grazie al coaching. Vuoi raccontarmi del tuo progetto o idea? Prenota una call gratuita con me

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