Reinventarsi dopo i 35 anni è possibile e statisticamente normale.
Secondo i principali studi sul lavoro contemporaneo, la maggior parte dei professionisti vive almeno due o tre transizioni di carriera significative nell’arco dell’intera vita lavorativa. In un mercato incerto come questo, cambiare lavoro non è solo normalità ma un atto necessario che si traduce, per il professionista, in una svolta vera e propria che può portare diversi benefici sotto diversi punti di vista.
Il tema è come fare, con metodo, questa transizione? Anzitutto bisogna evitare scelte impulsive, dettate dallo stress o dalla sensazione di essere "arrivati al capolinea".
Il coaching di carriera può aiutare molto in questo: trasformare confusione, blocchi, frustrazione, in un percorso chiaro, misurabile e allineato ai propri valori.
Perché proprio dopo i 35 nasce il desiderio di cambiare?
Non è un capriccio: è un fenomeno confermato da psicologia, neuroscienze e ricerche sul benessere professionale.
Anch'io mi sono ritrovata a vivere questo momento di transizione nella mia carriera. Quando mi sono resa conto che il mio lavoro di allora era troppo distante dai miei valori e interessi a quel tempo. Per quanto cercassi di star lì facendomi andare bene il posto fisso, i giudizi degli altri che sembrano andare in una direzione opposta alla mia, a un certo punto fu inevitabile pianificare un cambio di carriera e imboccare una nuova strada professionale. Ma vediamo che cosa accade nello specifico.
1. La consapevolezza aumenta
Se in questo momento hai superato i 35 e ti trovi a farti questo tipo di domande sulla tua carriera sappi che probabilmente hai varcato la soglia della consapevolezza. Oggi sai cosa funziona per te e cosa no. La tua identità professionale è più definita, e spesso emergono domande come:
- “Questo lavoro rispecchia davvero chi sono oggi?”
- “Sto crescendo o solo sopravvivendo?”
- “Il mio tempo ha il valore che merita?”
2. I valori evolvono
Succede naturalmente: diventare genitori, cambiare città, affrontare carichi di lavoro intensi o crescere in responsabilità modifica la scala dei valori.
La ricerca mostra che, dopo i 30, aumenta il bisogno di significato, equilibrio e impatto (Harvard Study of Adult Development). Il lavoro smette di essere la priorità assoluta, smettiamo di identificarci con l'azienda per cui lavoriamo e ci identifichiamo, piuttosto, in altro: le relazioni personali, la necessità di utilizzare i nostri talenti e di avere maggiore tempo, maggiore cura del livello mentale, fisico, emotivo.
3. L’esperienza diventa un punto di forza
Non stai partendo da zero: stai costruendo una seconda versione della tua carriera con più strumenti e più lucidità mentale. Partendo da zero avevi bisogno di fare esperienza, le tue esigenze erano diverse ripetto ad oggi. Cercavi di imparare il più possibile, apprendere un lavoro per poi magari rivenderti e cambiare azienda... Oggi sei una persona matura che ha maturato, in primis, una visione di sé più forte e consapevole. Si tratta, ora, di realizzare questa nuova visione di sé nel mondo.
Il problema non è cambiare: è farlo senza sabotarsi
La maggior parte dei professionisti over 35 inciampa in tre ostacoli ricorrenti:
1. “Butto via tutto quello che ho fatto finora?”
No. L’esperienza si trasferisce.
Competenze, network, maturità emotiva e capacità decisionali si trasformano in leve potenti in qualunque nuova direzione.
2. “Non so cosa voglio davvero”
Il cervello sotto stress entra in modalità difensiva e genera confusione decisionale.
Il coaching lavora proprio qui: calma, chiarezza, visione.
3. “E se fallisco?”
La paura blocca più della mancanza di opportunità.
Riadattare la propria energia (pensieri-emozioni-azioni) permette di passare da catabolico → reattivo, a anabolico → creativo e orientato alle possibilità.
Come il coaching di carriera aiuta a reinventarsi dopo i 35
Il coaching professionale non dà risposte preconfezionate: ti mette nelle condizioni di generare la tua soluzione, basata sulla tua storia, il tuo talento e la tua energia.
Ecco cosa accade concretamente in un percorso ben strutturato.
1. Si lavora sul “Core”: pensieri, emozioni, azioni
Il Core Energy Coaching parte da una domanda fondamentale:
Da quale livello energetico stai guardando la tua carriera?
Le ricerche sul modello energetico mostrano che:
- energia bassa → paura, conflitto, blocco
- energia alta → chiarezza, creatività, leadership personale
Riallineare l’energia permette di prendere decisioni sane, non di pancia.
Parallelamente a questo si parte dal proprio sistemi di valori, bisogni, necessità: nei miei percorsi utilizzo strumenti che possono aiutarti ad acquisire un quadro chiaro di chi sei ora, dove vuoi andare e quali sono le energie che stanno guidando le tue azioni, in questo momento. Basse vs alte, anaboliche vs cataboliche. Riconoscerlo è un buon primo punto di partenza.
2. Si mappa l’esperienza per trasformarla in vantaggio competitivo
Tutto ciò che hai fatto in passato può essere “tradotto” in valore per un nuovo ruolo o settore:
- soft skill maturate
- successi professionali
- competenze trasferibili
- capacità di problem solving
La reinvenzione funziona quando non azzeri, ma ricodifichi.
3. Si definiscono scenari realistici (non sogni vaghi)
Un buon percorso di coaching deve permetterti di:
- esplorare più possibilità senza giudizio
- confrontarle con la realtà del mercato
- valutare rischi e impatti
- identificare la direzione più sostenibile (anche in famiglia)
In genere, nei miei percorsi, aiuto le persone a identificare più strade percorribili. Si crea un piano d'azione fatto di step realistici da seguire.
4. Si lavora sul dialogo interno e sull’autoefficacia
Dopo anni in azienda o in un ruolo specifico, il dialogo interno può diventare il principale nemico:
- “Non sono abbastanza preparato”
- “Sto arrivando troppo tardi”
- “Ormai dovrei essere affermato”
Le neuroscienze mostrano che questi pensieri drenano energia e riducono la capacità di prendere decisioni efficaci.
Il coaching aiuta a riscrivere la narrazione interna, sbloccando risorse enormi.
5. Si costruisce un piano d’azione concreto e misurabile
Una reinvenzione efficace include:
- obiettivi chiari e realistici
- micro-step settimanali
- risorse necessarie (formazione, contatti, portfolio)
- strategia per testare il nuovo percorso
- metriche di avanzamento
È così che il cambiamento diventa sostenibile, invece di un salto nel buio.
Perché reinventarsi a 35+ è un vantaggio competitivo
Ecco i motivi che nessuno dice:
- Hai abbastanza esperienza da sapere cosa vuoi.
- Sei giovane a sufficienza per costruire una nuova strada.
- Il mercato valorizza sempre più i profili ibridi.
- Le transizioni di carriera sono percepite come segno di adattabilità.
La combinazione di esperienza + consapevolezza è potentissima.
Probabilmente se sei qui e stai valutando di fare un cambiamento professionale sono molti i dubbi che ti attanagliano.
Valutare di intraprendere un percorso di career coaching è una scelta che spetta a te, ma posso offrirti gli strumenti per prendere la decisione migliore per te in questo momento.
Prenota una call conoscitiva gratuita: capiamo insieme come e se un percorso di coaching può aiutarti!




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